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ANTEPRIMA MULTIMEDIALI

Il segmento testuale Ma mi è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 297Analitici , di cui in selezione 8 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Analitici)


da Franco Lucentini, La porta in KBD-Periodici: Nuovi Argomenti 1953 - 3 - 1 - numero 1

Brano: [...]pace che a casa non si fosse mai visto un soldo.
«Insomma si può sapere dove sei stata tutto questo mese? » urlò attraverso il tramezzo a mia sorella, che s'era alzata e si sentiva muovere dall'altra parte.
Secondo i calcoli di mia madre, contando tre o quattro mila lire a notte, l'ultimo viaggetto di Adriana doveva avere fruttato sopra centomila lire. Invece non aveva fruttato niente, perché questa volta lei era finita subito a San Gallicano. Ma mia madre non lo sapeva.
«Allora andiamo? » disse mia sorella entrando in cucina con le valigie.
Mia madre, quando vide le valigie, quasi soffocava.
« Ah! Ahé! » disse.
« Troia! Mignottona! » urlò. « Ma che? Hai sentito quello che gli ho detto adesso a tuo fratello? E rivai via, adesso, che nemmeno sei tornata? E ti credi di ritornare un'altra volta, che io ti faccio tornare? Uh, sporcacciona, vattene, vattene, vattene che t'ammazzo ».
LA PORTA 81
« Io l'ammazzo, a questa. L'ammazzo! » urlava.
«Ma non gliel'hai detto che andavo via? », disse mia sorella.
« Non m'ha fatto parlare » dissi.[...]

[...]n so se sia buono e nemmeno l'ho capito bene; ma se ci hai penato tanto per metterlo su è meglio che lo fai come hai deciso, oppure( cambialo e stacci dieci anni, stacci un anno solo, non ci stare per niente, ma io non ti voglio levare niente. Io poi mi posso sempre arrangiare magnificamente, una che mi mantiene la trovo sempre, senza che devo venirti a levare la roba a te ».
Non avevo pensato che lei avrebbe tirato fuori quell'altro argomento, ma mi accorsi subito, dalla faccia, che stava per farlo.
« Ha spiovuto » dissi in fretta, « vogliamo andare? ».
« Aspetta » disse. « Senti ».
« Sento » dissi scocciato.
Senti » disse. «Quando devi fare il mantenuto di una di quelle vecchie... Dico, quando ti devi mettere con una cafona di quel tipo, magari piú impestata di me, allora... non é che io ti stia a fare ancora delle proposte, delle dichiarazioni... ma allora il mantenuto mio non lo potresti fare? A te che ti costa? Di, non lo potresti fare? ».
Quando lei ricominciava con quella faccenda io non ci avevo altro argomento che quello, fo[...]

[...]rai? ».
Mia sorella mi guardò, fermandosi con una calza sfilata a metà.
« Perché? » disse. « Credi...».
« Mi prendi le pantofole nell'armadio? » disse. « Quelle carine, col
tacco alto ».
Poi disse: « Credi che di sopra mi diverto? ».
Le presi le pantofole, mi sedetti anche io sul letto.
« Non so » dissi. « Io qualche volta mi diverto abbastanza ».
LA PORTA 85
« Con quelle vecchie? » disse mia sorella.
« No » dissi. « Con le vecchie no. Ma mi piace camminare, andare attorno ».
« Beh » disse, « io credo di essere andata attorno abbastanza. Adesso mi piace stare qui. Un'altra, a forza di scocciarsi come mi scocciavo io, magari si sarebbe ammazzata. Io ho preso questa via di mezzo. Poi forse mi tornerà la voglia di andare attorno. In tre anni mi può bene tornare ».
«In ogni modo» dissi, «puoi sempre uscire prima. A un certo punto, se non ti va più, non ti sforzare ».
Mia sorella rise, poi diventò seria. Poi rise ancora.
« Senti » disse, « se mi ammazzavo, non l'avrei fatto col permanganato. Lo sai come succede. Dopo uno s'affacci[...]

[...]« Come sei bella ».
« Che ti prende? » rise.
L'apriscatole non era molto adatto, ma riuscii lo stesso a schiodare
la tavola in alto. Le altre vennero via facilmente. Scesi dada cassa per
schiodare l'ultima.
Dalla porta veniva un odore di muffa. Una scala di legno, senza
ringhiera, portava in basso; si vedevano i primi gradini.
« Questo legno dev'essere fradicio» dissi. « Non possiamo mica scen
dere. Qui si rompe, caschiamo di sotto ».
« Ma mica dobbiamo scendere » disse mia sorella.
Rimasi fermo, con l'apriscatole in mano, a guardarla.
« Ma che vuoi fare? » dissi. « Ci vuoi scendere dopo, da sola? Che... Ma che ti credi di trovare? Che credi... Di un po', perché, prima, non m'hai fatto portare il lume? Non ridere, stupida! Che c'é, là sotto? ».
« Non lo so » disse. « Non ci voglio scendere e non lo voglio sapere. Non ci voglio nemmeno guardare col lume e non voglio che ci guardi tu ».
Mi cominciai a impaurire. Non credevo che fosse proprio matta, ma pensavo per forza che ci avesse qualche brutta intenzione. Guardai il coltell[...]

[...]! ».
« Ah, no certo, caro dottore » disse il prete. «In questo modo, io vorrei ricordare che la carità si deve esercitare anche con i discoli! La stessa Chiesa, del resto... Ma non vorrei tediarla con argomentazioni filosofiche! ».
« No, continui Padre » disse il dottor Micheli. « L'argomento mi interessa profondamente ».
Venne davanti al tavolo il sergente italiano e salute,.
« Sono le sette » disse. « Faccio distribuire il latte? ».
« Si, ma mi raccomando » disse il prete, « il massimo ordine, ché non abbiano a ripetersi incidenti ».
«Non é un affare da nulla» continuò sorridendo rivolto al corn missario, «tenere a bada tutti questi figlioli! Ma sono tutti buoni figlioli, mi creda, anche i più discoli, in fondo in fondo. E poi c'è anche delle gran brave persone, sa ».
112 FRANCO LUCENTINI
« Ah, si » disse quello, intenerito. « Tu » disse a me, « adesso vatti a mettere in fila per il latte. Poi ci avremo tempo di discorrere ».
« Sergente », chiamò, «dài un gavettino pure a questo ».
Il sergente mi mise in mano una scatoletta di [...]



da Franco Cagnetta, Inchiesta su Orgosolo. Parte prima: I ricordi di Ziu Anzelu Zudeu (Angelo il Giudeo[Angelo Floris]), pastore, cacciatore di tesori in Orgosolo in KBD-Periodici: Nuovi Argomenti 1954 - 9 - 1 - numero 10

Brano: [...]tornarono.
Mi metto a cercare e trovo solo pietre. Mattoni e mattoni. Nella distrazione mi ho perso due maiali pure.
Erano due o tre mesi che cercavo. La storia di s'ussorgiu, ossia tesoro, si sa nel paese di Oliena. E ziu Battista Grehu organizza una combriccola con quegli olianesi. Ha pensato: Quelli di Oliena sono meno soggetti a1 diavolo tentatore di quelli di Orgosolo. Così ci avranno piú, forza.
Vanno un'altra sera. Ed io vado a vedere. Ma mi hanno scacciato.
Si sono messi a scavare e si dice che hanno trovato solo mattoni. Mattoni e mattoni. Trovano pure il resto della mola rotta, che era 11 rimasta.
Ma a me la passione di cercare era ora venuta. Ci dovevano essere monete d'oro e d'argento, perle, rubini e diamanti.
Una volta eravamo in tanti pastori. Si parlava di un tesoro lasciato dai Latitanti in una grotta del Sopramonte. Chi diceva che era mille anni fa, chi diceva che era di Orgurui, un Latitante del 1825. La grotta era, si pensava, sotto a « sa pruna ».
Parliamo un poco la notte, attorno al fuoco, e decidiamo di andar[...]

[...] caduta. Che forza che ci aveva! E poi é sparito.
In paese la moglie stava sola. Le porte della casa erano bene chiuse e si spalancano. Comincia a mettere pietre, sempre più grosse, e si aprono. I figli, venuti, si mettono sulle porte a fare forza con le spalle, li getta a terra, e sempre sbattevano.
Era un gigante quello, un Golia.
Lo potete domandare a sua moglie, zia Zizzedda, che vive in paese.
Poi che il ladro ritorno a fare il pastore. Ma mi aiuto ora con il fare sabba ardente, l'acqua vite clandestina. È proibito, ma, qui, ciascuno si arrangia. Basta avere un lampicchio. E un mestiere che mi piace dopo quello del tesoro, perché si assaggia. Non lo descrivo che, certo, i fumi di vino tutti qui li conoscono.
Ma proprio in quel tempo che facevo lo spirito — è un caso strano — io incontro uno spirito. E piú. E proprio vivi.
Mi trovavo al paese con un lampicchio, in quel lavoro, e viene una bettolaia di Irgoli che voleva subito trenta, quaranta litri. Non li avevo. L'ordinazione era buona: le ho promesso che, appena pronti, glieli [...]



da Augusto Frassineti, Il tubo in KBD-Periodici: Nuovi Argomenti 1954 - 5 - 1 - numero 8

Brano: [...]rvistare uno di quei trecento e di effettuare una registrazione dell'intervista a mezzo Transistor, un apparechio le cui minuscole proporzioni consentono di registrare una conversazione di dieci minuti, senza che il paziente si accorga di nulla.
L'incontro con il commendatore avvenne al bar dell'Auditorium. Attraverso il tubo di plexiglas ch'egli portava in luogo della testa, le parole giungevano un po' soffocate a causa del cappello di feltro. Ma mi bastò di togliere il Transistor dalla tasca dei pantaloni e metterlo nel taschino della giacca per ricevere tutto alla perfezione.
L'ultima crisi ministeriale, mi disse, aveva sconvolto i suoi piani. Un promemoria riservato, da lui fatto pervenire al precedente ministro per il tramite di un personaggio influentissimo, e nel quale si rivedevano le bucce di tutti i papaveri del ministero, era stato fatto scomparire nel trambusto e non si sapeva dove fosse andato a finire. Un usciere, con il quale lui non aveva mai intrattenuto rapporti se non strettamente d'ufficio, l'altra mattina, nel saluta[...]

[...]ente spesa al servizio dello stato, senza immischiarsi negli affari degli altri, e nel rispetto di tutte le opinioni, ecco il bel risultato!
« Me lo saluta lei il grado VII° , È inutile : in questo spor
co paese, a essere schietti, a fidarsi, uno lo prende sempre dove lei sa. Ma... Non mi faccia parlare! ... Guardi : io sarò l'ultimo fesso, ma cosa crede che il mio direttore generale, per esempio, sia meno fesso di me? Perché lui è grado IV°? Ma mi faccia il piacere! Io, dei gradi, me ne sbatto i sacramenti. A parte, sa, che se le raccomandazioni venissero valutate obbiettivamente, secondo un punteggio prestabilito, e non secondo le sporche convenienze dei signori del consiglio d'amministrazione, io gli sarei passato avanti, ma di anni!... La questione, creda a me, é soltanto ed esclusivamente di moralità! Ma se, Dio ne guardi, torna su chi dico io... allora si che mi devo cavare qualche soddisfazione!... Vedranno, quei miserabili, chi è il commendator Placental... Me li voglio ripassare uno per uno. Li voglio veder salire in ginocchio [...]



da Angelo Muscetta, Memorie del cavaliere Angelo Muscetta in KBD-Periodici: Nuovi Argomenti 1964 - 7 - 1 - numero 69

Brano: [...] scarpe di Arturo Petracca: avanti la vendita e dietro l'abitazione. Ma gli affari scemavano giorno per giorno. Stando
(2) Nel ms. : « un fratello frate u.
54 ANGELO MUSCETTA
così le cose, a mia madre oltre la mania di cambiar casa, gli sopravvenne la nostalgia del paese suo natio (Saviano) e quella delle sorelle (molto affettuose per il saccheggio fatto) e nell'anno 1887 ci trasferimmo a Saviano. Tale trasferimento era contrario a mio padre, ma mia madre 10 convinse con uno stratagemma: quella casa era piena di spiriti, spiriti che, neanche farlo apposta, apparivano durante l'assenza di mio padre. A questo proposito, chiedo perdono alla mia povera mamma, di queste accuse necessarie per la narrazione esatta, e non vorrei mi maledicesse, dall'altro mondo, perché l'ho amato e venerato can quell'affetto che si deve ad una madre, che ve n'é una sola. Mio padre, buono, onesto e lavoratore, acconsentì a questo altro trasloco (e molti altri dolorosi ne seguirono). A Saviano fittammo una casetta modesta per dormire, un piccolo deposito per la m[...]

[...]due cartellini uno in italiano e l'altro in francese: « Cercasi ragazzo, per commissioni dai dieciquindici anni ». Entrai nel negozio, ma di francese non conoscevo che buon giorno, buona sera; grazie, arrivederci. Chiesi del proprietario il quale era oriundo genovese, e capiva e parlava bene l'italiano, perché come ho detto innanzi, quel rione era abitato da migliaia d'Italiani: un simpatico uomo sulla trentina, al quale riuscii molto simpatico. Ma mi fece comprendere che non poteva assumermi in servizio, senza il libretto di lavoro, e che per avere questo era necessario il certificato di terza classe elementare francese, però poteva, in via provvisoria, assumermi in qualità di apprendista, naturalmente senza stipendio. Io accettai per le sole ore del mattino, e si rimase cosí di accordo, ed il lunedì successivo alle otto del mattino, [andai] a prendere servizio.
La domenica alle ore diciassette ricordo pioveva dirottamente, ed io non avevo ombrello, mi rincresceva sciupare il vestito nuovo e bello che avevo indossato. Aspettai, pochi min[...]

[...]o due mesi mi arrotondò la paga a lire 6 per settimana (in quell'epoca si pagava per settimana) e con i lucri delle mancie e l'economia dei tram, incominciavo a sentirmi un impiegato di concetto. Avevo finito di pagare il sarto e ordinai un altro vestito: ero diventato un giovanottino bello ed elegante (non mi tacciate di immodestia). Non vi nascondo, che seguitavo a fare qualche riparazione per arrotondare il bilancio domestico.
Alla povera mamma mia non era passata la mania di cambiare casa, però questa volta aveva ragione). Aveva trovato una casa più bella, con un pezzetto di giardino e con un risparmio di qualche liretta mensile in meno, in una strada meno centrale, ma questo non aveva importanza (I). Vi erano in quel palazzetto altri quattro inquilini, due famiglie francesi una famiglia Algerina, e una famiglia Italiana. Sul medesimo pianerottolo, di fronte a noi, vi era la famiglia francese: due figlie, marito e moglie, operaio anche lui come mio padre. Debbo raccontare a questo proposito un episodio curioso.
Una domenica, come sem[...]

[...] olio e zucchero. Si approssimava la chiamata di altre classi, e prevedendo anche la chiamata della mia classe mi diedi da fare, ed ottenni dall'Ente autonomo fornitore di quell'epoca (una specie di Sepral di oggi) l'incarico di
acquisto dei generi tesserati per detto ente, l'esonero.
Fu verso la fine del 1915 che incominciai a ritirare i primi vagoni di zucchero, riso, sapone ed altra merce in grande quantità: avevo già la veste di grossista, ma mi necessitava lo sbocco della vendita. Che cosa dovevo fare? compilare dei listini, farli stampare? Troppa spesa. Ed allora due tre ore per sera farli a mano, sotto la luce suppletiva di una stearica, compilavo centinaia di listini, piegandoli senza busta, e imbucarli. E gli indirzzi? Con un regalo ai compiacenti guardamerci ferroviari, e nei vagoni di transito, mi segnavo l'indirizzo segnato sui colli provenienti da Napoli, e da altre città, diretti ai rivenditori di provincia, e partivano. Naturalmente occorreva stimolare i nuovi clienti, e su ogni listino settimanale vi era segnato qualche a[...]

[...]serire nel contratto che tale mediazione mi doveva essere corrisposto per tutta la merce . che oltre i 5 mila quintali avrebbe caricato. Seppi dal capostazione di Nola amico mio, che in 19 mesi questo francese aveva caricato circa 70 mila q.li di vino. Certo per tre giorni di lavoro, per aver messo in contatto due persone guadagnando lire 5.000 (che sarebbero 100 mila di oggi) é una bella somma.
Sempre in quel periodo '14'18, un mio amico da Roma mi scrisse se volevo interessarmi per la fornitura all'annona di Roma, diverse migliaia di quintali di patate, e diversi vagoni di fagioli, corrispondendomi lire due a quintale netto, segnalando telegraficamente il prezzo di acquisto, e spedire dietro conferma, vagoni valuta e sacchi a soddisfazione. Naturalmente col mio saper fare verso i compratori, ogni vagone rimaneva netto per me dalle 6001000 lire. Dal settembre 1916 al dicembre 1917 caricai 156 vagoni: certo, un lavoro non indifferente, il giorno nelle campagne nostre e nel serinese ed alla sera l'andamento del mio negozio e spaccio comun[...]



da Alberto Moravia, La ciociara in KBD-Periodici: Nuovi Argomenti 1955 - 11 - 1 - numero 17

Brano: LA CIOCIARA (*)
Ah, i bei tempi di quando andai sposa e lasciai Vallecorsa per venire a Roma. La sapete la canzone:
Quando la ciociara si marita
a chi tocca lo spago e a chi la ciocia.
Ma io diedi tutto a mio marito, spago e ciocia, perché era mio marito e anche perché mi portava a Roma ed ero contenta di andarci e non sapevo che proprio a Roma mi aspettava la disgrazia. Avevo la faccia tonda, gli occhi neri, grandi e fissi, i capelli neri che mi crescevano fin quasi sugli occhi, stretti in due trecce1tte fitte simili a corde. Avevo la bocca rossa come il corallo e qua do ridevo mostravo due file di denti bianchi, regolari e stretti. Ero forte allora e sul cercine, in bilico sulla testa, ero capace di portare fino a mezzo quintale. Mio padre e mia madre erano contadini, si sa, però mi avevano fatto un corredo come ad una signora, trenta di tutto : trenta lenzuoli, trenta federe, trenta fazzoletti, trenta camicie, trenta mutande. Tutta [...]

[...]ordatelo per regola tua ». Lui non ci credette subito e per un pezzo continue) a farmi la corte, rispettosamente, peri. E invece io avevo detto proprio la verità. L'amore, dopo la nascita di Rosetta, non mi aveva più interessato e forse neppure prima. Sono fatta così che non ho mai potuto soffrire
che qualcuno mi metta le mani addosso; e se i miei genitori non mi avessero a suo tempo combinato il matrimonio, credo che ancora oggi sarei come mamma mi ha fatto.
Ma all'apparenza inganno, perché piaccio agli uomini e sebbene sia un po' bassina e con gli anni mi sia inquartata, ho la faccia spianata, senza una ruga, con gli occhi neri e i denti bianchi. In quel periodo che come ho detto fu il più felice della mia vita non si contano gli uomini che mi chiesero di sposarmi. Ma io sapevo che tiravano al negozio e all'appartamento, anche quelli che pretendevano di amarmi sul serio. Forse non lo sapevano neppure loro che più di me gli premeva il negozio e l'appartamento e si ingannavano sopra se stessi; ma io giudicavo da me stessa e pensavo : « [...]

[...]temente ». Ma lui, ingrugnato, mi rispose: «Non te ne intendi... è il loro inno... é come da noi la Marcia Reale ». E poi dopo un momento di silenzio : « La tristezza vera ce l'abbiamo noialtri italiani ».
Finalmente il treno si mosse, senza un fischio, senza uno squillo di tromba, senza un rumore, come per caso. Avrei voluto raccomandarmi una ultima volta alla Madonna che proteggesse me e Rosetta da tutti i pericoli ai quali andavamo incontro. Ma mi era venuto un sonno così forte che non ne ebbi neppure la forza. Pensai soltanto: « Sti figli di mignotte... »; e non sapevo se pensavo ai tedeschi o agli inglesi o ai fascisti o agli italiani. Un pò tutti forse. Quindi mi addormentai.
ALBERTO MORAVIA



da Rocco Scotellaro, L'uva puttanella (con una nota introduttiva di Carlo Levi) in KBD-Periodici: Nuovi Argomenti 1955 - 11 - 1 - numero 17

Brano: [...]a. Furono
L'UVA PUTTANELLA 37
contenti della mia scelta, fecero lo sfoggio dei loro scialloni di seta bianca al collo, delle loro scarpine, Peppe portò a ballare la vecchia mia suocera. Lucia era mia moglie. La casa sulla scalinata era di un vano solo, a mezzanotte finirono i balli, fu messo il divisorio tra il nostro letto e la panca col saccone dove avrebbe dormito la vecchia. Tutta la compagnia si spostava nell'altra casa di mio cognato.
Ma mi vorrai sempre bene? = diceva mia moglie — sono piú vecchia di te, di due anni.
— Io ti vorrò sempre bene.
— Non ci credo assai.
— Ho lasciato la giovine che mi è stata compagna sui treni e ha imparato tutti i vizi della vita.
12.
— Scrivanello, scrivanello! — sentii la voce di Giappone chiamarmi. Lo trovai, questa volta, con le mani in alto al cancello, come lui raramente stava.
Mi disse la guardia che mi vide scattare dalla sedia dell'ufficio: — Non ti compromettere con quello.
Gli risposi : — È un brav'uomo, vuole soltanto farsi un discorso, io ho già finito la tabella della dieta, v[...]



da Quinto Martini, Memorie in KBD-Periodici: Nuovi Argomenti 1953 - 3 - 1 - numero 1

Brano: [...]a madre che ama i propri figli ». Le ultime parole le disse con più lentezza come per sottolineare la frase. Un uomo scese le scale accompagnato dai suoi fidi, carabinieri e borghesi. Il Marchese, facendoglisi incontro, disse:

MEMORIE 125

«Ebbene, nulla? ».
« Nulla. Abbiamo frugato in tutti i buchi ».
«Andiamo, non c'é tempo da perdere ». E rivolto alla mamma: « Ci rivedremo presto ».
Mi feci sulla porta; la mamma mi venne vicino e passandomi la mano sul viso, mi disse:
« Stai calmo, se ne andranno ».
Si riunirono tutti nell'aia, e agli ordini del marchese partirono. Dopo un po' corsi a rimettere la scala al fienile, come un gatto salii
a togliere il fieno che avevo messo sopra al babbo quando s'era disteso
vicino ad un finestrone con la testa accanto ad un foro dei mattoni. «Cosa hanno fatto?» mi disse appena l'ebbi scoperto.
« Nulla, babbo, se ne sono andati ».
Stringendomi a sé mi disse:
Sai, io vedevo delle persone aggirarsi tra le viti nella vigna del Gacidella. Ave[...]

[...]prese per mano, ci inerpi
cammo in mezzo al castagneto e ai quercioli. Quando fummo abba
stanza dentro e lontano dalla strada, gli dissi piano piano:
«Sai, Aldo, nel sacco c'è da mangiare e vestire. E babbo che mi
manda ».
Sciolse il sacco e mentre lui frugava con le mani, io dissi ancora:
« Se tu resterai quassù, verrò spesso a portarti pane, carne e da
vestire... ».
Mi prese con le mani alla vita e alzandomi come se fossi stato una
piuma mi disse:
«Bravo Libero» e subito mi mise a sedere vicino al gambo di
un castagno. Anche lui si sedette vicino a me, e stringendomi fra le
braccia e guardandomi negli occhi, mi domande):
«Saprai serbare il segreto? ».
« Non dirò nulla nemmeno all'aria! ».
« Allora, sempre acqua in bocca? ».
« Si, sempre acqua in bocca... ».
«Neppure al prete, se andrai a confessarti? ».
« Io non vado a confessarmi, tu lo sai ».
« Lo so. Ma ho detto così per dirti che nessuno deve saperlo ».
« Stai tranquillo. Mi farei ammazzare, ma non direi nulla ».
« Bene così. Sei un vero uomo. Ora raccontami cos'[...]

[...] Da quel giorno non ho più salutato quella donna. Non posso perdonare a chi fa minima cosa sgradevole a mia madre.
I carabinieri cessarono di vigilare la mia casa. Io non sapevo dove fosse Aldo, e quando lo chiedevo mi si rispondeva:
«Non si sa dove sia andatoa vivere. Nessuno lo sa ».
Era vero? Oppure non mi credevano capace di tenere un segreto? Non potevo pensare a questa sfiducia da parte loro verso di me, e credevo a quanto mi si diceva. Ma mi sentivo umiliato e preso da un forte desiderio di essere uomo. Una mattina invece di andare a scuola, arrivato al ponte, nascosi la cartella nel più folto della macchia e, in parte
138
QUINTO MARTINI

di corsa, in parte a passo svelto, arrivai fino alla capanna, tant'era forte il desiderio di vedere mio fratello. Pensavo che ancora fosse lassù... Arrivai col cuore in gola. La porta era aperta. Questa capanna era proprio come me l'aveva descritta il mio babbo, fatta come una vera casa. Entrai dentro, ma non c'era nessun segno da far pensare che qualcuno ci abitasse. Dunque; era parti[...]

[...] facevo che guardare le facce di tutti per indovinare il loro segreto. Ero disperato, non riuscivo a saper nulla e non mi sentivo il coraggio di chiedere ancora. Quando qualcuno parlava in un'altra stanza, cercavo di origliare alla porta. Ero inquieto ed anche a scuola non riuscivo a combinar nulla. La maestra scrisse un biglietto alla mamma che diceva:
« Vostro figlio é distratto, non ha voglia di studiare, se va avanti così, boccerà ».
La mamma mi porse il biglietto dicendo:
« Leggilo tutte le sere. Cerca di studiare; presto ci saranno gli esami e sarebbe vergognoso bocciare proprio quest'anno. Proprio ora che Aldo é fuggiasco. Se bocci darai un grande dolore a tuo fratello... ».
Promisi che da quel giorno mi sarei messo a studiare con grande volontà, e così feci. Sapevo quali sacrifici faceva per potermi mandare a scuola. Quando c'era la luna, cuciva i cappelli di paglia al suo chiarore per non consumare la luce. Cuciva sempre, tutte le sere fino a tarda notte. Con tutto questo, qualche volta rubavo dei soldi che lei metteva in un p[...]

[...]andare al parlatorio furono il babbo e la mamma. Trovarono che stava bene ed era molto tranquillo e di buon umore com'era stato sempre. La nostra vita divenne meno grigia. Il fatto di recarsi tutte le settimane a fargli visita era come si sentisse ancora far parte materialmente della nostra famiglia. Quando mamma preparava, la sera, il cibo e la biancheria da mandargli la toccavo leggermente. Una volta volevo fare un nodo ad un fazzoletto; la mamma mi disse:
« Nan lo fare, potrebbero crederlo un segnale speciale ed Aldo verrebbe punito ».
Io non comprendevo cosa ci potesse essere di tanto brutto e misterioso in un nodo di un fazzoletto. Più tardi ho capito che anche con un fazzoletto annodato si possono dire malte cose e soprattutto a un carcerato.
Finita la battitura fui mandato a passare qualche mese dallo zio in un paese del comune di Vinci. Andai con un mio cugino che . si recava a prender le fastella di scope in un bosco vicino alla sua casa. Fui accolto con gran festa dai miei zii come se fossi stato un loro figlio che da molto te[...]



da Franco Cagnetta, Inchiesta su Orgosolo. Parte seconda: Dichiarazione sull'operato della polizia in Orgosolo [testimoni Maria Antonia Filindeu (27 anni), Maria Antonia Rubano (21 anni), Teresa Piras fu Pietro(70 anni), Giovanna Vedele di Carlo in Sini(60 anni), Maria Corbeddu di Giuseppe e di Corrias Maria (49 anni),Maria Floris in Menneas(52 anni),Giuseppina Fogu in Murgia(43 anni), Pietro Sorighe fu Giuseppe(72 anni),Giuseppe Moscau fu Andrea(45 anni,pastore),Natale Davoli fu Leopoldo(48 anni,bracciant... in KBD-Periodici: Nuovi Argomenti 1954 - 9 - 1 - numero 10

Brano: [...]voltella e allora io scappo subito in caserma, a denunziarlo.
Il maresciallo voleva dare tutta la ragione a Tessoni: io contavo e non voleva sentire. Quel maresciallo (se lei lo vuole lo mette) é sempre imbriago. Andiamo in casa e Puligheddu va a chiamare il nostro sindaco — abbiamo anche un sindaco ad Orgosolo — e se lo trova in casa. Viene e: « La legge c'è » dico io per sfotterlo. « Anzi — dice — ho cercato di darmi latitante per non venire. Ma mi hanno preso ed eccomi in casa tua ».
Aprono la porta della stalla e si prendono 12 porci su 20 che ci stavano. Un carabiniere dice: «Cunzatelo a caserma! ». Non mi hanno messo i ferri e, in modo gentile, mi portano al maresciallo — quello stesso che ho detto prima. Appena mi vede, si mette a gridare: «Vai dentro, delinquente, assassino! ». Per quel che faceva sembrava imbriago o un uomo uscito di manicomio. Questo lo ho detto anche al giudice e, qui, lo posso dire.
« Io — dico — ubbidisco alla Legge ». Dentro mi chiama un ufTiziale : « Che cosa stavi a parlare così male e a minacciare, assa[...]

[...]ianati. Alzo appena la testa alla finestra e vedo l'esercito intero. Ecco perché ad Orgosolo viene male: che non si viene con la buona maniera, come Giustizia vuole. Se ero un altro potevo avere il fucile e sparare, come a Orgosolo é successo e pub succedere, se si fa troppo male. Quando li ho visti armati mi levo le scarpe e, piano piano, vado ad un terzo piano. Tiro fuori il naso dalla finestra e vedo il maresciallo di prima. Erano carabinieri ma mi ho pensato che potevano anche non essere carabinieri, orgolesi travestiti. E mi poteva per vendetta fare anche un trucco il maresciallo, imputarmi innocente per qualche fatto. Ho risposto allora da quella terza stanza: « Dite chi siete! ». « Siamo carabinieri » e hanno spianato i mitra alla finestra. Io avevo paura dei carabinieri, i carabinieri avevano paura di me: chi sa che credevano! Mi hanno detto: «Iscendi! Iscendi! ». Ed io sono tornato al pianterreno, in cucina. Chiamo mio fratello che stava in terra : « Giuseppe, alzati! Io ho paura. Esci fuori e vedi chi sono. Io non so chi é venuto[...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine Ma mi, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
<---Così <---La sera <---Perché <---Storia <---La casa <---Però <---siano <---Dio <---Diritto <---Più <---Va bene <---Vado <---Andiamo <---Aspettate <---Basta <---Come <---Del resto <---Dico <---Ecco <---Fuori <---Hai <---Macché <---Niente <---Sei <---Viene <---Voglio <---centesimi <---cominciano <---comunisti <---italiano <---lista <---Andate <---Arrivò <---Baronia <---Certo <---Chiesi <---Chimica <---Ciò <---Davanti <---Ditemi <---Farmacia <---Giustizia <---Già <---Guarda <---Il lavoro <---La notte <---Mamojada <---Medicina <---Mi pare <---Non lo so <--- <---Oliena <---Orgosolo <---Passò <---Potete <---Povera <---Puligheddu <---Qui <---Sardegna <---Senti <---Siniscola <---Sulla <---Supramonte <---Torno <---Trovo <---Vesuvio <---abbiano <---apprendista <---autista <---comunista <---fascista <---fascisti <---pigliano <---A San Silvestro <---A san Pancrazio <---AUGUSTO FRASSINETI <---Abbiate <---Abriola <---Accendi <---Accettò <---Acone <---Acquistò <---Ad Avellino <---Ad Orgosolo <---Ad Ustica <---Ah <---Ahi <---Ahé <---Aiutai <---Aix <---Albergo Wachinton <---Alburni <---Allineàti <---Allò <---Almeno <---Alpi <---Alzati <---Alzo <---Amedeo Fontana di Brescia <---Ammonita <---Amore mio <---Anchiano <---Andiamo Libero <---Andrea Muscau <---Angelo Muscetta <---Angelo Venezia <---Angiolillo <---Anime <---Antonio Gramasci <---Antonio Nicolò <---Antonio Pasquale Rubano <---Antonio Spaccamon <---Anzi <---Appena <---Appòggiati <---Aprite <---Aritzo <---Army Ration <---Army Ration C <---Artiglieria <---Arturo Petracca <---Asinara <---Aspettiamo <---Aspetto <---Astronomia <---Atripalda <---Attenzione Marco <---Autonomo <---Avellino-Napoli-Saviano <---Avete <---Avvocato <---Azione cattolica <---Babbo <---Babbu <---Bainzu <---Bainzu Pietro <---Bainzu Sebastiano <---Ballo Escelsior <---Ballo Excielsior <---Bambini <---Baranti <---Barbaria Tedesca <---Basento <---Battista Dejana <---Battista Sassone <---Batté <---Beati <---Beneventana <---Bertozzi <---Bice <---Biscazzi <---Bisogna <---Bitti <---Bocchino di Montefusco <---Bologna <---Bon <---Bonne Mère <---Borino <---Boulevard St <---Bradamante <---Bravo Libero <---Brulli <---Brutta <---Buona <---Buonasera <---Buone <---Caffè Notturno <---Cagliari <---Caiazzo <---Calciano <---Calvello <---Cambio <---Camminavo <---Campidano <---Canavedda <---Canonico Recine <---Capitano <---Capo <---Capo Stazione <---Caporetto <---Caposelle <---Capotreno <---Capotreno Carlo Recine <---Capotreno Recine <---Capotreno Recine di Montefusco <---Cappadonna di Partici <---Cara Adriana <---Cariuccio <---Carlo Levi <---Caro Angiolino <---Carta Gonario <---Cartocci <---Casamicciola <---Casentino <---Caserta <---Caso <---Castangia Graziano <---Casula Giovanni <---Cecchino <---Cercasi <---Certe <---Certificat <---Certissimamente <---Chaimin <---Chiama <---Chiamate un superiore che voglio raccontare <---Chiamatela <---Chiamò <---Chianti <---Chiedi <---Chiese Monsignore <---Ciaburri <---Ciaburri di Napoli <---Ciao <---Cinque <---Cioffi Gaetano <---Cioé <---Circolo Socialista <---Ciro Alvino <---Ciro Fusco <---Cocoa <---Codogno <---Comando dei Carabinieri <---Come Dio <---Cominciò <---Commissariato di Pubblica Sicurezza <---Compagnia Fraissinet <---Compare Fusco <---Comprane <---Comune <---Concetto Valente <---Congiu di Orotelli <---Console <---Conte Ugolino <---Corrias Maria <---Corru <---Corsi da Adriana <---Cosa <---Cosi <---Credetemi <---Credi <---Credito Irpino <---Crisantu <---Crisantu Giovanni <---Crisantu Vincenzo <---Cucchedda <---Cucchedda Giovanni <---Cuccio Bocchino <---Cuccu Salvatore <---Cuomo <---Da Avellino <---Da S <---Davoli Carmine <---De Gasperi <---Dei <---Demurto Francesco <---Denice <---Dentro <---Descrivervi <---Devaddis <---Devaddis Carola <---Di Mussolini <---Dietro <---Diposito <---Direzione <---Direzione di Milano <---Diteci <---Diteglielo <---Divina Commedia <---Doctor Luis <---Domani ci sari una brutta notizia <---Domus <---Don Aldo <---Don Carlo <---Don Ciccio Bocchino <---Don 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<---Leonardo da Vinci <---Libro del Comando <---Livret No <---Locoe <---Logica <---Lollové <---Lucchesia <---Luciano Pappacena <---Lucrezic Caro <---Luigino Spagnuolo <---Luis Lecouvré <---Luisella Recine Bocchino <---Lullorgiu <---Luppu Raimondo <--- <---Lìveri <---M.M.S.S. <---Ma a Rosetta <---Ma in Orgosolo <---Macomer <---Made Englis <---Madre Superiora <---Maioli <---Malcanale <---Malepasso <---Mamoiada <---Mamoj <---Mancone <---Mancone Pasquale <---Manemuddas <---Mani <---Marcia Reale <---Marco Minghetti <---Marghine <---Maria Ruju <---Maria a Parete <---Mariantonia Rubano <---Marseille <---Marsiglia <---Martinu <---Mastro Innocenzo <---Masula <---Masullo <---Matera <---Matine <---Mattoni <---Maureddu <---Mazzarino <---Melella Giordano <---Melis Antonio di Salargios <---Menneas <---Menneas Domenico <---Menneas Giuseppe <---Menneas Narciso <---Menneas Pietro Maria <---Mereu <---Mereu Giuseppe <---Mese <---Mesina Pasquale <---Miglionico <---Mignottona <---Mille <---Mirabella Eclano <---Mistrá <---Modena <---Modes <---Molta <---Monforte <---Monte Albano <---Monteforte Irpino <---Montefredane <---Montefusco <---Montella <---Montemurlo <---Muggiano Francesco <---Muscau Andrea <---Muscau Angelino <---Muscau Giuseppe <---Musina Giuseppe <---Mussolini <---Muzzi Gravas <---Nabrus <---Naniu Mina <---Nev Jorch <---Nicola Magliaro <---Nicola Mazzone <---Ninuccio <---Nocera Inferiore <---Nocé <---Nolleggiammo <---Non avere paura <---Non hai niente <---Non ho ammazzato mai a nessuno <---Non invitare la lepre a correre <---Non mi fare male <---Non ne voglio sapere <---Non parlare <---Non sei stupida <---Non so che dire <---Non sono scocciato <---Non voglio <---Nono <---Notaio Titoman <---Notar Capriolo <---Nuoro <---Nuraghi <---Oddìo <---Ogliastra <---Olivoso <---Oltre <---Ora Pietro <---Ordine di Questura <---Orgoi <---Orgolese <---Orgurui <---Orotelli <---Orulu <---Osporrai <---Ozieri <---P.S. <---Paganello <---Pancrazio di Fuciletto <---Pantana <---Pappacena di Sarno <---Parla <---Parlato <---Partito Giovanni <---Pasquale Tanteddu <---Passano <---Patria <---Pattada <---Pattada-Ozieri <---Pensateci <---Petacci <---Peut <---Pianodardine <---Piazza <---Piazza Colonna <---Piazza Francese <---Piazza Pantagone <---Piazza Venezia <---Piccola Velocità <---Pichireddu Tommaso <---Piedimonte <---Pietre <---Pietro Bonito di Montefusco <---Pietro Tanteddu <---Pirone <---Pisano Pasquale <---Placental <---Platani <---Podda Chiolu <---Podda Narciso <---Poetica <---Porco <---Porgendomi <---Porta Rufina <---Posta Vecchia <---Prata <---Prata-Pratola <---Pratica <---Pratola <---Prega Iddio <---Pregandolo <---Prendendole <---Prendimi <---Pubblica Sicurezza <---Punzitta <---Pure <---Purgatorio <---Puù <---Quale <---Quelli di Oliena <---Questo Gramasci <---Questura di Orgosolo <---Questò <---Raba <---Rabata <---Raffaele Petrillo <---Ragazzo <---Rana Francesca <---Rana Teresa <---Ration C <---Recine a Montefusco <---Resta <---Resterà <---Restò <---Richard-Ginori 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Angelarosa <---Zia Filomena <---Zio Michele Tribunale <---Zio Sabino <---Ziu Battista Gre <---Zizzedda <---Zoppo <---Zustissia <---abbaiano <---analfabetismo <---artigiani <---banditismo <---barista <---brasiliani <---cambiano <---camionista <---camorristi <---canzonettista <---cristiana <---d'Aix <---d'Alife <---d'Amon <---d'Amore <---d'Aosta <---d'Italia <---d'Italiani <---dell'Adriana <---dell'Autore <---dell'Azione <---dell'Eucaristia <---dell'Intendenza <---dell'Italia <---dell'Opera <---dell'Orlando <---dell'Uva <---democristiano <---diano <---economisti <---elettricisti <---eroismo <---esisti <---fascismo <---fuochista <---grossista <---guardiano <---ideologie <---imbrogliano <---indiana <---italiane <---italiani <---lasciano <---luculliani <---mangiano <---meridionalista <---moristi <---motociclisti <---mutismo <---nell'America <---nervosismo <---ottimismo <---paracadutisti <---parmigiano <---propagandista <---puttanismo <---qualunquista <---rilasciano <---salesiani 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